DESIGN NIGHT AI SALESIANI


Si è conclusa da poco la prima partecipazione dell’Istituto Salesiano a Bologna Design Week, la più importante manifestazione bolognese legata al settore della progettazione e dell’innovazione. Per il nostro Istituto, da oltre 100 anni presente in città, essere presente a BDW è stato un punto di arrivo e una nuova partenza. Consapevoli che la forza di un’organizzazione è strettamente legata alle persone che ne fanno parte, il team dell’area grafica ha l’obiettivo di essere ancora più coeso e innovativo rispetto al passato, per continuare a rendere la Scuola Salesiana attrattiva e affidabile agli occhi delle presenti e future generazioni.
A questo proposito, proprio in occasione della Design Night di mercoledì 26 settembre, la scuola ha presentato una nuova offerta formativa, caratterizzata da workshop nazionali e internazionali rivolti agli studenti del triennio e ha ricordato alla platea presente che uno dei punti di forza dell’Istituto è il radicato dialogo con le aziende del territorio, fatto di concorsi didattici e percorsi di alternanza scuola lavoro.

La scuola ha potuto vantare la selezione di numerosi progetti realizzati da alcuni studenti del quarto e del quinto anno dell’indirizzo legato ai servizi della grafica pubblicitaria. Rinnovando i complimenti a tutti gli studenti selezionati, riportiamo alcune interviste agli autori.

Collettivo Life Design

Svetlana Cardarelli, Angela D’Achille, Giorgia Garagnani, Ilaria Gobbato, Manuel Nevora, Chiara Orsoni

D) Il vostro progetto parla di packaging in chiave divertente e semplice. La tecnica da voi utilizzata è quella del facilitation design; come ne siete venuti a conoscenza e perché secondo voi è importante come “modalità di comunicazione”?
R) Siamo venuti a conoscenza del Facilitation Design nel momento in cui la nostra docente di grafica ci ha introdotto questa nuova modalità di comunicazione.
Questa tecnica è importante, come sì può intuire dal nome, è volta a facilitare la comprensione di un argomento, attraverso illustrazioni e parole chiave, o comunque testi brevi.

D) Come è stato essere l’unico collettivo della scuola Salesiana, selezionato a partecipare alla manifestazione?
R) Siamo contenti che il nostro progetto sia stato selezionato ed esposto alla manifestazione. Il fatto di essere stati l’unico collettivo della scuola ha poca rilevanza. La cosa importante è aver realizzato un lavoro interessante al punto da poter prendere parte ad una manifestazione di questo calibro.

Alessandro Marcheselli

D) Il tuo progetto ha una grande componente fotografica legata al settore del fashion design. Cosa vuol dire per un ragazzo neodiplomato, progettare per questo ambito?
R) Significa tanto. La moda è fantastica, ma senza la fotografia non ci sarebbe quel valore aggiunto. Mi sono sempre piaciute le riviste di moda; mi piace guardare le posture, il volto, gli abiti colorati, gli sfondi e tutto ciò per me è qualcosa di straordinario. La fotografia con la crescita della tecnologia viene molto sottovalutata; questa professione è un insieme di emozioni che solo chi ci “entra dentro” può capirle ed apprezzarle. Per comprendere che cos’è la fotografia bisogna saperla osservare, osservare ciò che ci circonda e non rimanere nello stesso punto. Bisogna muoversi, viaggiando con qualsiasi mezzo a disposizione!
Bisogna imparare ad osservare prima di scattare una foto, non viceversa!

D) Come è nata questa passione e quale emozione hai provato nel vedere il tuo progetto allestito durante la settimana del design bolognese?
R) Questa passione è nata grazie a mia mamma e al mio passato. Sono consapevole che senza sacrificio e senza determinazione non si va avanti! Porto nel cuore il mio passato perché anche se è stato molto pesante, mi sono saputo rialzare e ogni volta che mi rialzavo, avevo ancora di più la forza di andare avanti. Ed è così che affronto ed affronterò le sfide della vita, a testa alta. È stato un’emozione indescrivibile vedere il mio progetto durante la settimana del design a Bologna; guardavo le persone che erano curiose e si fermavano ad osservarlo e io dentro tremavo… di felicità.

Sofia Bonarini

D) Il progetto da te realizzato è legato alla figura di Frida Kahlo, artista che ha ispirato e continua ad ispirare generazioni e generazioni. Ci racconti la visione e il significato della “tua Frida”?
R) Ho voluto realizzare una mia versione di Frida Kahlo rivisitata attraverso la mia percezione dell’artista stessa. Il teschio messicano di Frida è stato rappresentato diverse volte in diverse maniere, io ho voluto creare una versione mai vista e che potesse essere di forte impatto. Tanto forte quanto lo era la sua persona. Da qui, la scelta di far diventare il teschio una scultura di oltre 50 cm, completamente realizzata attraverso la stampa 3D. Tale scultura ha anche la funzione di contenere diversi libri editoriali fungendo da packaging e oggetto di arredo.

D) Come è nata la partecipazione a questa manifestazione e cosa ha significato per te prenderne parte?
R) La partecipazione è nata grazie alla mia professoressa di grafica che ha invitato me e i miei compagni a realizzare dei prodotti grafici di alto livello, per poter prendere parte a manifestazioni ed eventi di settore. Dopo diversi mesi, questo suo desiderio si è trasformato in realtà. Prendere parte a una manifestazione così importante e bella è stato un onore e una grande fonte di orgoglio.

Tommaso Fontana

D) Cosa significa per un neo diplomato essere selezionato come espositore per la più importante manifestazione di design della città?
R) Oltre che un onore è stata una “svolta interiore”. Quando ho visto i miei progetti esposti ho definitivamente capito che sono e posso essere parte del mondo della grafica bolognese, nonché responsabile della creazione di novità in questo settore.

D) Il mondo del design è in continua evoluzione, qual’è l’insegnamento più grande che hai avuto in questi anni di studio?
R) Ho imparato a non fermarmi e a guardare sempre quello che mi circonda. Sono sempre più convinto che è importante sapere “cosa c’è in giro” perché qualsiasi avvenimento può essere interpretato in chiave creativa.

Pizzi Luz Amparo

D) Come è stato, vedere il suo progetto esposto, alla più importante manifestazione di design della città?
R) Devo ammettere che è stato bellissimo, soprattutto per l’importanza che ha. Vedere il mio lavoro esposto è stata una grande soddisfazione, per tutto l’impegno messo negli anni trascorsi ai Salesiani; è stata una rivincita che mi ha aiutata a credere un po’ di più in quello che faccio. Devo anche ammettere che questo tipo di progetto, legato alla grafica d’arte per intenderci, mi è piaciuto davvero tanto e l’ho sentito molto più mio rispetto alla progettazione pubblicitaria.

D) La scuola Salesiana contribuisce alla formazione di talenti da oltre 100 anni.
Ci racconti cosa ti ha lasciato questo percorso di studi?
R) Il percorso di studi che ho svolto ai Salesiani mi ha fatta crescere molto. I professori mi hanno lasciato professionalità e serietà; caratteristiche non scontate.
Questi anni mi hanno lasciato esperienze e pensieri profondi, mi hanno dato modo di ragionare, non solo scolasticamente parlando, ma anche e soprattutto, umanamente.